Il Parco del Pollino e l’iconico pino loricato

La Riviera dei Cedri non è solo mare. A due passi dalle spiagge, in quindici minuti d’auto è possibile passare dall’acqua del Mar Mediterraneo alle cascatelle del Parco Nazionale del Pollino, il più grande d’Italia, fino a toccare i 2 mila metri d’altezza e immergersi nella natura profonda con i suoi ritmi e le sue tradizioni, dove albe e tramonti regalano colori e sfumature uniche, l’aria è tra le più pulite d’Europa (e si sente!), l’offerta eno-gastronomica è sempre più notevole per qualità e varietà, e abbondano le specie iconiche come il pino loricato, l’aquila e il falco.

 

Dalla Riviera dei Cedri, il Parco del Pollino è facilmente raggiungibile passando attraverso Orsomarso o Aieta, due piccoli borghi montani di grande fascino.

 

Ad Aieta, che rientra tra i borghi più belli d’Italia secondo Airbnb, è imperdibile il Palazzo Rinascimentale Martirano Spinelli, una struttura curata e poliedrica, che ospita anche il museo virtuale MU.VI.D’A. e offre una vista unica dalle valli verso il mare. Passeggiando per il paese si incontrano numerosi punti d’interesse storico-culturale e scorci indimenticabili.

 

Passando da Orsomarso, invece, si resterà rapiti tanto dalla caratteristica Torre dell’Orologio quanto dall’unica e inimitabile Casa dei Peperoncini, che affaccia sulla piazzetta centrale del borgo.

 

Allontanandosi dal centro abitato si raggiunge la Valle del fiume Argentino e ci si immette all’interno del Parco, i cui punti salienti sono la Cascata Ficara, il Laghetto di Tavolara, la Grotta dell’Arcangelo San Michele e il Cammino di San Nilo, oltre a incredibili pareti di falesia per l’ arrampicata e a un accogliente rifugio montano.

 

Spingendosi ancora all’interno, verso il piccolo comune di Papasidero, si raggiunge un altro luogo unico in Italia e in Europa: la Grotta del Romito, celebre per l’emozionante graffito raffigurante un toro, lungo circa un metro e venti centimetri, tra i più antichi al mondo, nonché testimonianza che questa regione era già abitata 20.000 anni fa. Sotto la figura del toro appare incisa una seconda figura sottile di bovide, e di fronte c’è un’altra incisione dello stesso con segni lineari incisi il cui significato non è ancora stato ben decifrato. La grotta custodisce anche le sepolture di tre coppie che risalgono più o meno a 9.200 anni fa A.C e sono disposte in osservanza di un rituale ben preciso. Nelle vicinanze, inoltre, è possibile visitare il bellissimo Santuario di Santa Maria di Costantinopoli .

 

Una volta addentratisi nel Parco – l’unico a essere circondato da due mari, il Tirreno e lo Jonio – a farla da padrone sono le escursioni e i sentieri, tutti invariabilmente mozzafiato: dai fiumi Argentino e Abatemarco alle gole del Lao e del Raganello, fino alla cima del Monte Pollino, dove il panorama abbraccia i costoni rocciosi ricchi di Pini loricati, luogo ideale per l’avvistamento dell’aquila e del falco pellegrino. Poco distante c’è un’ampia dolina (fenomeno del carsismo) dove il turista può osservare un nevaio anche fino ai primi giorni di agosto. Insomma, ce n’è davvero per tutti i gusti!


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